“Le persone non fanno i viaggi. Sono i viaggi che fanno le persone”
(John Steinbeck)
Niuiòrc Niuiòrc
di e con Francesco Foti
2012 – Teatro Donnafugata, Donnafugata (CT)
2013 – Teatro San Fedele, Montone (PG)
2013 – In Scena! @ Casa Italiana Zerilli Marimò e JACK, New York
2015 – Palco Off @ Teatro Libero, Milano
2016 – In Scena Winter @ Bernie Wohl Center, New York
Il primo, mitico viaggio da solo: New York. Un viaggio che ogni ragazzo sogna di fare. Ma cosa succede se questo ragazzo ha quarant’anni? Un quarantenne che vorrebbe essere maturo e potrebbe essere un bambino. Una New York che vorrebbe essere un mito e potrebbe essere un equivoco. Un viaggio che vorrebbe essere un sogno e potrebbe essere un incubo. Uno spettacolo che vorrebbe essere un film e potrebbe essere un libro.
One Man Show nel senso più compiuto del termine, questo atto unico vede in scena insieme all’attore solo due oggetti, uno sgabello e un quaderno, fedele compagno d’avventura, che imprevedibilmente si trasformano in un universo fisico di elementi. Una spumeggiante colonna sonora, come in un film, accompagna il protagonista nel suo percorso, arrivando con lui nel cuore della Grande Mela. La città che più di ogni altra fa parte dell’immaginario collettivo, appare improvvisamente sotto una luce nuova e unica: quella degli occhi del protagonista, che si perde nelle strade, nei locali e nei parchi di Manhattan, per poi ritrovarsi seguendo il filo di un racconto ritmato, divertente, tenero, e mai scontato.
Il testo è basato su appunti di viaggio e del viaggio racconta l’avventura: l’esplorazione di New York da parte di un giovane quarantenne un po’ spaesato, per la prima volta solo in balia della variegata metropoli – e di sé stesso. La storia è dunque quella di un percorso di formazione, in cui il protagonista scopre un mondo nuovo finendo inesorabilmente per scoprire un nuovo sé.
RASSEGNA STAMPA
“Niuiòrc Niuiòrc è un piccolo gioiello teatrale, fatto con i requisiti minimi – un’idea, due luci e un ottimo interprete – utilizzati nel migliore dei modi: con semplicità, onestà e senso del ritmo. […] Un testo ironico, divertente, delicato e privo di sbavature. In una parola: delizioso.” – Donatella Codonesu, Teatroteatro.it
“Francesco Foti ci regala un’ora e mezza di risate, ritratti eccellenti di personaggi che si materializzano, che alla fine dello spettacolo sei sicuro di aver incontrato, visto, conosciuto.” – Raffaella Ceres, 06Live
“E lui, che regge il monologo con una forza instancabile e sempre accattivante, sa bene comunicare perché le sue sensazioni, comiche o profonde, sono sempre vere e sono sempre un invito al pubblico a cercare nel proprio libro di ricordi, quegli stessi momenti unici, quelle stesse emozioni che ci hanno dato la gioia e la raddoppiano quando la comunichiamo agli altri.” – Sergio Sciacca, La Sicilia
E’ un “teatro studio”, una ricerca profonda ed entusiasmante della gestualità della parola con una performance brillante. […] Il suo scopo è andare oltre, superare le apparenze e scavare nell’intimità. Stravolgere la quotidianità e far riflettere il pubblico che lo ascolta. […] E’ impossibile non rimanere coinvolti pienamente. – Santa R. Basile, Il Mercatino
“Foti ha messo in scena uno spettacolo sorprendetemente coinvolgente,nel corso del quale non perde mai ebergia […] Lo Zabar’s dove spesso mangia e incontra peculiari newyorkesi è uno dei punti centrali del suo viaggio in capitoli.” – Ludovica Martella, i-Italy
“Francesco è l’anti Sex & the City versione teatrale: racconta una realtà, reale, della città che non dorme mai in maniera ironica e divertente, filtrata con una carica di sentimento che è tipica dell’autore stesso.” – Rosy Canale, La voce di New York